CONCERT REVIEW: E’ grande musica con le Settimane
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E’ grande musica con le Settimane
Corriere di Novara, 24 agosto 2006
Una Prima sobria, senza festeggiamenti finali, il concerto delle Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore di sabato 19 agosto presso il Palazzo dei Congressi. Sul palcoscenico la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, sul podio il maestro estone Paavo Jarvi, al pianoforte il giovane artista finlandese Olli Mustonen. In programma Concerto per pianoforte e orchestra numero 9 in si bemolle maggiore detto “Jeunehomme” dal nome della concertista francese per la quale era stato scritto, di Wolfgang Amadeus Mozart, e Sinfonia numero 5 in do minore di Ludwig van Beethoven. Il Concerto numero 9 è un’opera matura e monumentale in cui l’invenzione musicale si associa alla spontanea semplicità. Da autentico “ribelle” inizia soltanto l’esposizione introduttiva per poi entrare improvvisamente nel vivo del dialogo musicale. Il pianista in diverse occasioni irrompe inaspettatamente ed il dialogo è rapido e vivace. Le idee musicali sono spesso sostenute dal pianoforte: l’Allegro sprigiona fresca vivacità inventiva, l’Andantino si espone negli archi con una bellezza irreale, il Rondò è esuberante e confluisce in un tenero Minuetto. Particolare l’interpretazione pianistica giocata su una preziosa ricerca timbrica ed il dialogo perfetto per sintonia tra il Maestro e l’Orchestra. Nel secondo tempo è stata suonata Sinfonia numero 5 di Beethoven, un’opera di straordinaria genialità che alla sua prima suscitò perplessità e giudizi dubbi da parte del pubblico e della critica. Venne presentata assieme ad altre nuovissime composizioni dello stesso autore nel dicembre 1808 in un concerto straordinario con Beethoven al pianoforte in una delle sue ultime apparizioni pubbliche. Un dialogo dualistico, drammatico nei conflitti tematici in cui l’uomo si scontra in una lotta senza fine. Anche in questo caso Beethoven, come Mozart, si ribella alle convenzioni e nella sua genialità supera il linguaggio comunicando le ragioni più profonde. Opera di grande autorevolezza e capacità assertiva appare come “il più grande ritratto che Beethoven ci dà di se stesso”. L’Orchestra ha interpretato con grande sensibilità ed incanto, con un approccio non convenzionale e una perfetta sintonia con il maestro Paavo Fjarvi.
--Angela Maria Vicario
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