L’importanza di ascoltare Mahler
teatrionline.com
Carlo Emilio Tortarolo
23.05.2017
Giovedì 18 Maggio, Teatro alla Scala
G. Mahler | Sinfonia No. 7
direttore | Paavo Järvi
Orchestra Filarmonica della Scala
———-
Un appuntamento per palati fini quello che, per ben tre serate (13, 16 e 18 maggio), ha avuto spazio sul palco della Scala.
Un unico brano in programma ma un brano di quelli che vale la pena sentire almeno una volta.
Se alcune altre sinfonie del di Mahler lo sono per la vastità dell’organico (l’Ottava) o per il largo utilizzo di voci solistiche e cori (la Nona, ad esempio), questa sinfonia rimane di rara esecuzione per l’intricata difficoltà della sua trama.
Una matassa di pensieri musicali e di immagini sonore di cui è difficile trovare il bandolo come interprete, figuriamoci per un pubblico che può essere letteralmente sommerso dai diversi timbri richiesti (si pensi alla presenza in organico fra gli altri di campanacci, mandolino e chitarra).
Pochi i direttori ad essersi messi alla prova con una così titanica prova di musicalità, come Abbado, Rattle e Bernstein.
Proprio da quest’ultimo, qualche ottimo consiglio deve aver avuto Paavo Järvi che ne è stato allievo.
Per il direttore estone, in poco meno di un mese, il triplo impegno al Piermarini, prima con l’accompagnamento musicale al trittico di danza composto da La Valse, Symphony in C e Shéhérazade con la partecipazione di Roberto Bolle, poi con la direzione del Don Giovanni con regia di Carsen, e, infine, sul podio della Sinfonica con questo concerto.
Al di là della encomiabile capacità di destreggiarsi su più fronti, così distanti fra di loro, la prova Mahler può dirsi superata e con distinzione.
Su tutti le due Nachtmusik, rispettivamente secondo e quarto movimento della sinfonia, in cui il clima agreste e la delicatezza amorosa, rispettivamente, sono state rese in maniera eccellente.
La stagione sinfonica del Teatro alla Scala continuerà a Giugno, 8, 9 e 12 giugno, con la direzione di Riccardo Chailly in un programma dedicato a Johannes Brahms, con la quarta sinfonia e il concerto per violino in re maggiore, con la prestigiosa partecipazione della violinista Anne-Sophie Mutter.
A seguire, a fine Giugno, l’appuntamento con la Missa solemnis in re maggiore di Ludwig van Beethoven, con direttore Bernard Haitink e i solisti Camilla Tilling,Gerhild Romberger, Peter Sonn e Hanno Müller-Brachmann.
Carlo Emilio Tortarolo
23.05.2017
Giovedì 18 Maggio, Teatro alla Scala
G. Mahler | Sinfonia No. 7
direttore | Paavo Järvi
Orchestra Filarmonica della Scala
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Un appuntamento per palati fini quello che, per ben tre serate (13, 16 e 18 maggio), ha avuto spazio sul palco della Scala.
Un unico brano in programma ma un brano di quelli che vale la pena sentire almeno una volta.
Se alcune altre sinfonie del di Mahler lo sono per la vastità dell’organico (l’Ottava) o per il largo utilizzo di voci solistiche e cori (la Nona, ad esempio), questa sinfonia rimane di rara esecuzione per l’intricata difficoltà della sua trama.
Una matassa di pensieri musicali e di immagini sonore di cui è difficile trovare il bandolo come interprete, figuriamoci per un pubblico che può essere letteralmente sommerso dai diversi timbri richiesti (si pensi alla presenza in organico fra gli altri di campanacci, mandolino e chitarra).
Pochi i direttori ad essersi messi alla prova con una così titanica prova di musicalità, come Abbado, Rattle e Bernstein.
Proprio da quest’ultimo, qualche ottimo consiglio deve aver avuto Paavo Järvi che ne è stato allievo.
Per il direttore estone, in poco meno di un mese, il triplo impegno al Piermarini, prima con l’accompagnamento musicale al trittico di danza composto da La Valse, Symphony in C e Shéhérazade con la partecipazione di Roberto Bolle, poi con la direzione del Don Giovanni con regia di Carsen, e, infine, sul podio della Sinfonica con questo concerto.
Al di là della encomiabile capacità di destreggiarsi su più fronti, così distanti fra di loro, la prova Mahler può dirsi superata e con distinzione.
Su tutti le due Nachtmusik, rispettivamente secondo e quarto movimento della sinfonia, in cui il clima agreste e la delicatezza amorosa, rispettivamente, sono state rese in maniera eccellente.
La stagione sinfonica del Teatro alla Scala continuerà a Giugno, 8, 9 e 12 giugno, con la direzione di Riccardo Chailly in un programma dedicato a Johannes Brahms, con la quarta sinfonia e il concerto per violino in re maggiore, con la prestigiosa partecipazione della violinista Anne-Sophie Mutter.
A seguire, a fine Giugno, l’appuntamento con la Missa solemnis in re maggiore di Ludwig van Beethoven, con direttore Bernard Haitink e i solisti Camilla Tilling,Gerhild Romberger, Peter Sonn e Hanno Müller-Brachmann.
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